QUATTRO PICCOLI ANGOLI

  • Partner: A La Par Foundation
  • Titolo della pratica: “Quattro piccoli angoli”
  • Country: Spagna
  • Fonte: Jérome Ruiller (2004). Quatre petits coins de rien du tout.
  • Età dei bambini: Dai 6 agli 8 anni

Caratteristica principale della pratica

L’empatia sul lavoro è molto importante quando si parla di inclusione. La metodologia dello storytelling facilita i sentimenti di empatia. Nelle storie, le situazione di ingiustizia che si creano, qualche volta, non sono così facili da identificare nella realtà.

Trasferire l’empatia generata dal protagonista di una storia ad un compagno di classe. È semplice.Questo rende la metodologia dello Storytelling un buon strumento per la soluzione del conflitto e la generazione dell’attitudine all’aiuto.

In questa attività, gli studenti non solo scoprono le difficoltà degli altri ad essere parte di un team, ma lo sperimentano queste difficoltà anche su loro stessi.Creare un nuovo personaggio per interagire con quelli della storia è piuttosto semplice, con questo specifico libro. Personaggi semplici da disegnare, tagliare ed incollare supporta gli studenti in difficoltà.

Infine, l’ultima sessione con i finali alternativi della storia, ci permette di identificare un supporto futuro e soprattutto, esprime preoccupazione che non sono state risolte nell’attività.


Risultati generali dell’attività e obiettivi specifici della pratica

Risultato generale Sviluppare sentimenti di empatia e progettare attitudini di supporto e aiuto negli studenti.

Obiettivi Specifici:

  • Migliorare il lavoro di team
  • Arricchire la comunicazione verbale e non verbale.
  • Risvegliare l’immaginazione e la creatività per l’inclusione.
  • Incoraggiare un’attitudine positiva verso il problem solving.

Tempi di organizzazione

L’attività è stata svolta in un totale di 3 sessioni di 45 minuti in una settimana

  • Sessione 1: Lettura della storia
  • Sessione 2: Empatia
  • Sessione 3: Produzione di diversi finali

L’attività può essere realizzata a metà del primo quadrimestre quando i compagni si conoscono tra di loro e hanno costruito una relazione.


Organizzazione degli Spazi

L’attività è svolta nella classe, ma avrà 3 spazi delimitati

  • Spazio Lettura: identificato con uno spazio confortevole e piacevole.
  • Spazio per il lavoro cooperativo: con un largo tavolo in comune, che permette la creazione dei personaggi principali della storia.
  • Palco informale: dove i bambini possono giocare e svolgere le attività della fase 2.

Descrizione delle procedure/metodologia

L’attività cerca di ricreare i sentimenti dei bambini, sentimenti di empatia.Questo è importante per la creazione di un ambiente confortevole e rilassante. Il successo dell’attività dipende dalla capacità dell’insegnante di guidare i sentimenti dei bambini e di trasformarli in parole. Nel caso di studenti con difficoltà di apprendimento l’espressione delle emozioni può avvenire attraverso i disegni o l’espressione corporea.

Dopo l’espressione dell’empatia, l’insegnante può spiegare come gestire in modo appropriato le emozioni e come possono usarli per supportare gli altri e sviluppare l’attitudine alla relazione d’aiuto.

Gli studenti sono al centro dell’apprendimento. Loro sono i protagonisti dell’attività; l’insegnante è un semplice mediatore dell’espressione degli studenti.

L’attività è basata sulle conoscenze pregresse degli studenti e sulla diversità e disabilità, dalle conoscenze pregresse vengono costruiti gli altri concetti.

Sessione 1: Lettura della storia

La prima sessione inizia con il supporto audiovisivo. Guardando il video, l’informazione diventa più facile da capire dagli studenti in difficoltà.

Dopo aver guardato il video, la storia potrebbe essere letta dall’insegnante. Dopo si può iniziare un dibattito informale, un brainstorming. Ci sono quesiti importanti per i bambini da risolvere

  • Perchè le forme i il colore dei personaggi sono diverse tra di loro?
  • Cosa rappresenta “Grande casa?”
  • La porta degli edifici è importante?
  • Come deve essere la porta perfetta?
  • Se troviamo porte che non permettono ai personaggi di entrare, cosa possiamo fare?
  • Come sono i sentimenti del piccolo quadrato?
  • Come vedono il piccolo quadrato i piccoli cerchi?

Sessione 2: Empatia

Questa sessione richiede una buona preparazione/progettazione.In questa gli studenti lavoreranno sulle emozioni, loro esprimeranno ciò che per loro è difficile.Ecco perchè è molto importante creare un’atmosfera di relax e fiducia nel gruppo.E’ molto utile iniziare la sessione ascoltando musica rilassante e ricordando agli studenti che solo rispettandosi si può vivere insieme.

In questa sessione ogni studente crea un personaggio della storia, che può essere un quadrato, un cerchio, un triangolo di qualsiasi colore e misura. Ma il procedimento nella creazione è speciale: uno alla volta, gli studenti creano il loro personaggio ma con gli occhi chiusi. Il resto del gruppo guida il compagno che ha gli occhi chiusi.

Tanti concetti appariranno in questo processo: Come si sentono con gli occhi chiusi? Come si sentono ad aiutare gli altri? Se tutti i gruppi parlano insieme l’attività diventa più facile o più difficile?  Com’è il modo migliore di supportare un compagno di classe?

Poi l’esercizio viene ripetuto. Ma questa volta lo studente con gli occhi chiusi deve passare attraverso una piccola porta creata con lana e una sedia.Il gruppo deve aiutare il compagno, ma adesso sanno come fare in modo efficace.

La sessione finisce evidenziando le emozioni che i bambini hanno provato durante l’attività.L’insegnante può verbalizzare con le parole appropriate tutte queste emozioni. Tutta la produzione, i personaggi e le emozioni possono essere esposte sui muri della classe.

Sessione 3: Creare finali differenti

L’insegnante legge la storia di nuovo. Poi gli studenti iniziano a lavorare individualmente, l’obiettivo principale della sessione è la produzione di diversi finali della storia.

I bambini possono disegnare, cantare,danzare, fare ciò che vogliono. Dopo 20 minuti di preparazione, uno alla volta espongono i loro finali alternativi.

Nessuno è migliore di altri, ed è impossibile proporre un finale sbagliato. E’ un’attività vincente, dove tutti vincono.La classe vota il finale preferito e poi, tutti lo disegnano.


Tecnologie

Un proiettore viene usato per proiettare la storia in un formato audiovisivo.Il formato audiovisivo porta gli studenti in difficoltà all’interno della storia, permettendo una maggiore comprensione e partecipazione nell’attività.

Vengono usati anche stereo e casse per l’introduzione rilassante alla terza sessione. La musica rilassante favorisce il controllo delle emozioni negli studenti con difficoltà e migliora la comunicazione.


Altri materiali

Book: Jérome Ruillier (2004). Quatre petits coins de rien du tout.

Rotoli di carta, cartelloni, matite, colori e forbici. Lana per la porta.


Descrizione del prodotto finale

I prodotti finali sono i personaggi della storia della sessione 2. Possono essere esposti sui muri della classe, assieme ai finali alternativi che hanno disegnato tutti insieme.


Conclusioni

L’inclusione degli studenti in difficoltà è favorita dalla metodologia dello storytelling. L’identificazione delle difficoltà in un soggetto esterno è il primo passo. Inoltre, questo processo avviene in gruppo. L’identificazione personale con le difficoltà diventa più facile.

Capire come funziona l’empatia è il punto di forza dell’attività e può essere usato anche successivamente per risolvere problemi di inclusione nel gruppo. L’individuazione degli elementi chiave di un buon processo di supporto all’altro e l’applicazione di questo concetto è un altro punto di forza dell’attività.


INCLUDED – Digital Storytelling for Inclusion